Isac Asimov, il più grande autore di fantascienza contemporaneo, nasce a Petrovichi, in Russia, il 2 gennaio 1920.
All’età di tre anni emigra con i genitori, il fratello e la sorella negli Stati Uniti, a New York, dove si forma e si laurea in Chimica e Biologia alla prestigiosa Columbia University. Insegna fino al 1950 quando decide di applicarsi anima e corpo alla sua grande passione, la scrittura. 

Asimov esordisce nel 1939 con Naufragio al largo di Vesta, un racconto fantascientifico preludio dei suoi romanzi più celebri, il Ciclo dei Robot e il Ciclo della Fondazione, e di una produzione impressionante, che annovera oltre quattrocento pubblicazione nell’arco di cinquanta anni. 

Asimov è un uomo semplice, con una salute cagionevole (muore il 6 aprile 1992 in seguito a una trasfusione di sangue infetto) e una gran testa, capace di guardare alla realtà e immaginarne uno sviluppo per molti impossibile. Il tempo, in alcuni casi, gli ha dato ragione (basti pensare alla robotica – termine, peraltro, da lui creato – e alle sue applicazioni nel campo della medicina e della ricerca scientifica). Certo, il suo rifiuto della religione e il suo razionalismo esasperato lasciano qualche perplessità. Di fronte a un talento così grande, però, non ci rimane che dire: chapeau.