Il 12 marzo 1610 Galileo Galilei pubblica il Sidereus Nuncius (il Messaggio dalle Stelle). Dopo avere scrutato il cielo con il suo telescopio, dichiara la natura stellare della Via Lattea, descrive i quattro satelliti di Giove e la superficie della Luna, fatta di montagne e avallamenti. Soprattutto, contraddice la cosmologia aristotelica-tolemaica (la Terra al centro dell’universo) e dà credibilità alla teoria eliocentrica di Copernico. Nonostante il sostegno di molti ecclesiastici, in particolare gesuiti, le sue scoperte vengono dichiarate incompatibili con la fede cattolica. E il Sidereus Nuncius messo all’indice. Galileo è processato e condannato dal Sant’Uffizio. Il 22 giugno è costretto all’aboura e al confino nella sua villa di Arcetri, nei pressi di Firenze. Più di un decennio dopo, l'Accademia dei Lincei lo definisce "il fiorentino scopritore non di nuove terre, ma di non vedute parti del cielo". Nel 1992 papa Giovanni Paolo II ritira la condanna e rivaluta la sua statura di scienziato e umanista.