San Paolo Store

RICORRENZA DEL GIORNO

02/06/2013

La nascita della Repubblica

È il 2 giugno 1946.
Il fascismo, ormai, è alle spalle, ma la guerra che ha sconvolto il Paese ha lasciato segni e cicatrici profonde. Nonostante l’euforia della maggior parte della popolazione liberata e il senso di responsabilità della classe dirigente (De Gasperi e Togliatti, per fare due nomi), l’Italia è divisa: è il momento di compiere una scelta importante, decisiva, che ne condizionerà per sempre la fisionomia; assieme all’Assemblea Costituente, si vota per la forma dello Stato: da una parte, la monarchia, dall’altra, la repubblica.
Un mese prima della votazione, il re Vittorio Emanuele III ha abdicato in favore del figlio, nella speranza di riconciliarsi con le classi popolari e con chi lo riteneva troppo compromesso con il regime fascista; l’erede al trono, Umberto II, si impegna a rispettare il risultato del referendum. 
I giorni che precedono il voto sono caldi, contrassegnati da polemiche e tensioni.
Infine, il giorno 2 e la mattina del 3 si vota.
Il 10 giugno, alle ore 18.00, la Corte di Cassazione comunica i risultati provvisori, così come gli sono riferiti dalle prefetture: vince la repubblica.
Passano otto giorni. Passano contestazioni, reclami, proteste. Passano anche violenze.
Il 18 giugno, il presidente della Corte, Giuseppe Pagano, dà la comunicazione definitiva e proclama ufficialmente la vittoria della Repubblica con il 54,3% dei voti. Come titola il Corriere della Sera: "È nata la Repubblica Italiana".