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RICORRENZA DEL GIORNO

16/01/2014

il fumo in fumo

Oggi è un dato acquisito, e sembra impossibile che fino a pochi anni fa potesse succedere. Ma, se facciamo mente locale, ci accorgiamo che non è passato tanto tempo e che generazioni di adulti e ragazzi e ragazzini si sono fatte del male, per giunta di propria volontà.

Di cosa stiamo parlando?

Del fatto che fino al 15 gennaio 2003, giorno in cui viene approvata la cosiddetta “Legge Sirchia”, si possa fumare in qualsiasi luogo. 

Chi in quegli anni non era troppo piccolo se lo ricorda bene. Chi, invece, non c’era, non può neppure immaginarlo. Si fumava ovunque. Nei ristoranti, nei locali. Il sapore del cibo si mescolava a quello del tabacco, l’aria era pesante e grigia, in alcuni posti si faceva addirittura fatica a vedere al di la del proprio naso. 

Sembrava normale, scontato. D’altra parte, i divi del cinema avevano sempre la sigaretta in bocca. E si fumava per sentirsi più grandi, per darsi un tono. O per combattere il nervoso., per superare la timidezza. Era un gesto normale, meccanico. 

Sembra che sia passato un secolo. Per fortuna.

Giorno dopo giorno il fumo ha smesso di occupare la testa e annebbiare la vista degli italiani: fumare fa male, fumare uccide, ferisce chi lo fa e chi gli sta attorno. Anche se può sembrare una piccola violenza, impedire di farlo liberamente è stato un passo decisivo.