RICORRENZA DEL GIORNO
03/04/2013
Il discorso di Mountaintop
15 gennaio 1929:
Martin Luther King nasce nel profondo Sud degli Stati Uniti d’America. Cresce in un mondo segregato, nel quale i neri stanno da una parte, i bianchi dall’altra; nel quale, in genere, i neri hanno la peggio. Studia, si laurea in filosofia, diventa pastore della Chiesa Battista. Si impegna contro ogni forma di discriminazione.
14 febbraio 1957:
M. L. King fonda il Congresso dei leader cristiani degli Stati del Sud (Sclc), che si batte a favore delle minoranze e si ispira ai principi della lotta non-violenta di stampo gandhiano.
28 agosto 1963:
King pronuncia il suo discorso più famoso, I have a dream… (ho un sogno…) di fronte a una folla oceanica.
10 dicembre 1964:
riceve il premio Nobel per la pace, a Oslo, in Norvegia.
4 aprile 1968: il pastore è nella veranda di un motel a Memphis assieme ai suoi collaboratori. Dalla casa di fronte vengono esplosi dei colpi di fucile. King è colpito alla testa, si accascia sulla ringhiera. Pochi minuti dopo muore.
Il giorno prima, il 3 aprile 1968, aveva tenuto un discorso appassionato, I've Been To The Mountaintop ( Sono stato sulla cime della montagna), l’ultimo della sua breve e intensa esistenza. Terminava così: ...poi sono arrivato a Memphis. E alcuni hanno cominciato a riferire le minacce, o a parlare delle minacce che erano state fatte là fuori, o a dire quel che mi sarebbe potuto accadere per mano di qualche nostro fratello bianco malato. Ebbene, non so cosa accadrà d’ora in poi; ci aspettano giornate difficili. Ma davvero, per me non ha importanza ora, perché sono stato sulla cima della montagna. E non mi importa. Come chiunque, mi piacerebbe vivere a lungo: la longevità ha i suo lati positivi. Ma non mi preoccupo di questo adesso. Voglio solo fare la volontà di Dio. E Lui mi ha concesso di salire sulla montagna, fino alla vetta. Ho guardato al di là e ho visto la terra promessa. Forse non ci arriverò insieme a voi. Ma stasera voglio che sappiate che noi, come popolo, arriveremo alla terra promessa. Sono così felice stasera; non ho paura di nulla; non temo nessun uomo. I miei occhi hanno visto la gloria della venuta del Signore.
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