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RICORRENZA DEL GIORNO

08/08/2013

Il disastro di Marcinelle (1956)

Mercoledì 8 agosto è una bella giornata.
Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio, è un’importante miniera di carbone.
Come ogni giorno, 274 uomini, in prevalenza italiani, discendono nelle viscere della terra.
Sono la manodopera, coloro che si sporcano le mani.
Le gabbie degli ascensori conducono le squadre alle diverse postazioni, a 765 e 1035 metri sottoterra (nel buio, nel caldo).
Per un errore umano, due carrelli restano incastrati nella gabbia di risalita, a 975 metri di profondità. Salendo, urtano e provocano il distaccamento di una trave, che trancia i cavi dell’elettricità, i tubi dell’olio e dell’aria compressa.
L’incendio è immediato, le fiamme si propagano con violenza.
È una trappola mortale: le vittime sono 262 di cui 136 italiane (il più giovane aveva 14 anni, il più vecchio 53).

Nel 2001 la Chiesa Cattolica ha istituito la Giornata del Sacrificio dei Lavoratori Italiani nel Mondo: "Ricordare quell’otto agosto significa ricordare i milioni di italiani di tutte le regioni che con il loro silenzioso lavoro hanno contribuito al benessere dell’Italia, dell’Europa e dell'umanità", dice mons. Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, "e significa anche ricordare le vittime del lavoro, spesso migranti, costretti talora ancora oggi a subire orari e trattamenti sul lavoro che non tutelano la dignità delle persone”.