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RICORRENZA DEL GIORNO

22/01/2014

Sono passati trent'anni dall'inizio dell'era dell'informatica domestica. Il personal computer, prima considerato un oggetto misterioso, strumento di un'elite, e di sicuro lontano dal pubblico non professionale entrò nelle case, un po' alla volta, di tutti.
Può essere individuato un preciso momento storico in cui questo lungo processo prese il via?
Forse sì. Correva l'anno 1984 - il 22 gennaio - quando venne presentato in tv il primo computer Apple Macintosh, il primo ad avere un'interfaccia grafica e un mouse di serie, con uno spot trasmesso un'unica volta durante il diciottesimo Super Bowl, ed è facile immaginare che fosse lo spazio pubblicitario più seguito negli Stati Uniti, essendo quello l'evento sportivo più importante dell’anno.
Diretto da Ridley Scott (che aveva l'anno prima aveva girato Blade Runner), è oggi considerato una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria. E pensare che se non fosse stato per Steve Jobs e John Sculley che si misero contro il consiglio di amministrazione, che non l'aveva approvato, non sarebbe nemmeno andato in onda.
A partire dal titolo, 1984, si tratta di un dichiarato omaggio al romanzo distopico di George Orwell, e presenta il personal computer come mezzo di liberazione dell'umanità dal conformismo. "Il 24 gennaio Apple introdurrà Macintosh. E capirete perché il 1984 non sarà come '1984'" - dice il finale. Come ultima immagine viene mostrato l'ormai celeberrimo logo Apple. C'era dentro tutta la certezza del successo futuro.
Due giorni dopo era sul mercato. E il resto è noto. Il Mac fu il primo pc a conquistare un vasto pubblico, che lo considerò assolutamente geniale, così come lo era stato il suo lancio.