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RICORRENZA DEL GIORNO

11/11/2013

Fëdor Dostoevskij

Fedor Dostoevskij è uno dei più grandi autori dell’Ottocento e, probabilmente, di sempre. Nasce a Mosca l’11 novembre 1821 da una famiglia appartenente all’aristocrazia russa. In seguito alla morte della madre, finisce in convitto e poi, nel 1838, alla scuola del genio militare di San Pietroburgo, pur non avendo alcuna predisposizione alla carriera militare. Dopo il diploma e la scomparsa del padre, lascia la carriera militare e, mantenendosi con le traduzioni dal francese, scrive il suo primo libro, Povera gente (1846).
In questi anni entra in contatto con Petrasevkij (sostenitore del socialismo utopistico di Fourier) e i circoli rivoluzionari. La pagherà: nel 1849 viene arrestato, imprigionato nella fortezza di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, accusato di cospirazione e, con altri venti, condannato alla fucilazione. È ormai sul luogo dell’esecuzione quando riceve la notizia: l'imperatore Nicola I ha cambiato la pena in quattro anni di lavori forzati in Siberia. Grazie alla buona condotta, nel 1854, viene liberato: sconterà il resto della condanna servendo come soldato semplice nel settimo battaglione di stanza a Semipalatinsk, vicino al confine cinese.
Terminata l’esperienza militare, Dostoevskij si trasferisce a Pietroburgo e si riavvicina, finalmente, alla vita e alla pratica letteraria. È in questi anni che tra lutti, gioco d'azzardo e viaggi, scrive le sue opere più famose. Pietre miliari della letteratura e della cultura russa e, senza dubbio, mondiali.