Emilio Salgari è stato uno scrittore di romanzi d'avventura, ma anche uno dei pionieri della narrativa fantascientifica italiana.
Nato a Verona da una famiglia di modesti commercianti, il "capitano" Salgari (come amava farsi chiamare) frequentò il Regio Istituto Tecnico e Nautico "P. Sarpi" di Venezia, senza però conseguire la qualifica di capitano di marina. La sua unica esperienza significativa di mare fu la navigazione delle coste dell'Adriatico. Non si spinse oltre. I suoi unici viaggi "esotici" furono tra la sua abitazione e le precise mappe e i libri dedicati ai paesi lontani da lui descritti, presenti nella Biblioteca Civica Centrale di Via della Cittadella, che egli raggiungeva ogni mattina in tram (nel periodo in cui visse a Torino): "Scrivere", disse, "è viaggiare senza la seccatura dei bagagli".
A partire dal 1883 iniziò a riscuotere notevole successo con il romanzo "La tigre della Malesia", pubblicato a puntate sul giornale veronese "La nuova Arena". Solo la critica, come spesso avviene, lo ignorava.
La produzione di Emilio Salgari è stata ricchissima: oltre ottanta opere, oltre le decine  e decine di racconti brevi. Senza dubbio, i titoli di maggior successo sono quelli appartenenti al ciclo dei "Pirati della Malesia" e dei "Corsari dei Caraibi"... chi non ricorda Sandokan o il Corsaro Nero?