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RICORRENZA DEL GIORNO

25/10/2013

Don Carlo Gnocchi

Carlo Gnocchi nasce a San Colombano al Lambro, nei pressi di Lodi, il 25 ottobre 1902. La sua infanzia è segnata da una salute cagionevole e dalla perdita, nel giro di pochi anni, del padre e dei due fratelli. Carlo cresce in un ambiente devoto e diventa sacerdote nel 1925
Sin dai primi anni di sacerdozio si apre ai giovani, si preoccupa della loro crescita ed educazione, trovando nell'oratorio un supporto fondamentale. 
Nel 1936 l’arcivescovo di Milano, Ildefonso Schuster, lo nomina direttore spirituale del prestigioso Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane e, sulla fine degli anni Trenta, assistente spirituale della seconda legione di Milano, composta dagli studenti del Gonzaga e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale parte volontario come cappellano militare nel Battaglione degli Alpini “Val Tagliamento” sul fronte greco-albanese, e , nel ’42, sul fronte russo con la Divisione Tridentina. Al ritorno, scampato al massacro, attraversa l’Italia riportando le testimonianze e le ultime volontà dei compagni caduti.
I bambini, la fascia più debole della popolazione, è al centro dei suoi pensieri. Don Carlo assiste gli orfani, i “mutilatini”, vittime dei bombardamenti e degli ordigni inesplosi, e i poliomielitici. Si dedica a riscattare il "dolore innocente".
Nel 1947 fonda l’istituzione "Pro infantia mutilata" che, nel ’53, cambia denominazione in "Fondazione Pro Juventute" e viene riconosciuta dal Presidente della Repubblica, Gronchi, come Ente Morale.
Dopo una lunga malattia, si spegne a Milano il 28 febbraio 1956.
Durante il rito funebre, grandemente partecipato, un bambino viene chiamato al microfono: “Prima ti dicevo: ciao don Carlo”, racconta, “adesso ti dico: ciao san Carlo”. Come supremo atto di amore, dona le cornee a due ragazzi non vedenti.
Il processo di beatificazione, cominciato da Carlo Maria Martini, si conclude il 25 ottobre 1956 con il cardinale Dionigi Tettamanzi.