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RICORRENZA DEL GIORNO

06/07/2013

"C'era una Volta in America" Esce in Italia (1984)

Ci sono dei film (e dei libri e, perché no?, dei dischi) che raccontano una storia. Punto.
Partono da a, passano per b, c, d, (e via dicendo) e arrivano a z.
Lo spettatore (e il lettore) contempla l’inizio, segue l’intreccio (quando c’è…), arriva alla fine. Punto.
Possono essere belli, brutti, allegri, tristi, avvincenti, noiosi, ma finiscono lì, non hanno pretese: hanno valore in sé, si identificano del tutto con la storia che raccontano.
Poi, però, ci sono dei film (e dei libri e, perché no?, dei dischi) che raccontano una storia (particolare) e la calano nella storia (generale): il protagonista attraversa un mondo (politico, economico, culturale) e si confronta e lo esprime o lo nega incessantemente.
Seguendo le vicende di Seymour Levov ("lo svedese") e di sua figlia Merry in Pastorale Americana di Philip Roth, ad esempio, seguiamo le vicende dell’America degli anni Sessanta: il Vietnam, la contestazione e i suoi esiti più o meno grotteschi.
Lo stesso accade con “Noodles” (Robert De Niro), “Max” (James Woods) e i loro amici/nemici criminali. Sergio Leone racconta in modo magistrale la loro storia e se ne serve dipingere un quadro grandioso degli Stati Uniti, del loro sviluppo impetuoso e di ciò che lo ha sotteso. Tutto accompagnato dalle musiche epiche di Ennio Morricone.