Benedetto Croce nasce a Pescasseroli, in Abruzzo, il 25 febbraio 1886. In seguito al terremoto di Casalmicciola, nell’isola di Ischia, durante il quale perde i genitori, si trasferisce a Roma e, poi, Napoli. Dopo un breve appoggio al nascente movimento fascista, Croce se ne allontana e firma il Manifesto degli intellettuali antifascisti (in contrapposizione al Manifesto degli intellettuali fascisti, sottoscritto dall’amico filosofo Giovanni Gentile, dal quale, in ragione di ciò, prende le distanze); quando, nel 1938, il regime invia ai professori universitari un questionario da compilare ai fini della classificazione “razziale”, è l’unico non ebreo a non compilarlo. In seguito alla caduta di Mussolini, diventa presidente del Partito Liberale. Muore il 20 novembre 1952, seduto sulla poltrona della sua casa napoletana. Esponente di spicco dello storicismo, è considerato uno dei più importanti pensatori del Novecento italiano.