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RICORRENZA DEL GIORNO

12/06/2013

Anneliese Marie Frank nasce il 12 giugno 1929 a Francoforte sul Meno, Germania.
Nel 1933, Adolf Hitler diventa Cancelliere del Reichstag. La famiglia Frank (Anna, il padre Otto, la madre Edith e la sorella maggiore Margot) si trasferisce ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, per sfuggire alle crescenti pressioni antisemite.
Nonostante tutto, le cose vanno bene: Otto si impiega, avvia una ditta di proprietà (la Opekta Work), poi un’altra (la Pectacon); la famiglia è unita, felice.
Nel 1940 la situazione degenera: la Germania invade l’Olanda. Gli ebrei sono costretti a sottostare alle leggi razziali: sono obbligati a portare la stella gialla, vengono spogliati dei propri beni. I Frank, tuttavia, non si arrendono, non rinunciano: Anna e Edith frequentano il Liceo ebraico, i genitori fanno di tutto perché siano felici.
Per il suo tredicesimo compleanno, il 12 giugno 1942 Anna riceve un quadernetto a quadretti bianco e rosso: il suo diario.
Circa un mese dopo, la sorella, Margot, riceve una lettera: proviene dalla polizia tedesca, è un invito a comparire. La famiglia Frank non ci pensa su e il 5 luglio si rifugia nell’“alloggio segreto” che Otto, consapevole del rischio che stavano correndo, aveva individuato qualche tempo prima, proprio sopra la sua ditta.
Nel rifugio, il cui ingresso è celato da una libreria girevole, si trovano in otto: la famiglia Frank, la famiglia Van Pels (Hermann, un dipendente di Otto Frank, sua moglie Auguste e loro figlio Peter) e Fritz Pfeffer.
Per circa due anni vivono in clandestinità. Gli unici a sapere della loro esistenza sono Miep e Jan Gies, Bep Voskuijl, Johannes Kleiman, Victor Kugler, Johan e Bep Voskuilj. Sono collaboratori nelle ditte del padre, sono figure importanti, fondamentali: procurano cibo, vestiti, libri, tutto quello di cui i clandestini hanno bisogno.
In questi due anni, Anna tiene un diario. Annota emozioni, considerazioni, giudizi, paure, sogni, speranze; racconta fatti, eventi, silenzi. Descrive il mondo nel quale è costretta a vivere, a crescere.
Il 4 agosto 1944, in seguito a una segnalazione anonima, la Gestapo fa irruzione nell’alloggio segreto.
Le due famiglie vennero arrestate e trasferite al campo di smistamento di Westerbork, nella regione della Drente (Olanda).
Il 3 settembre sono caricati su un treno merci e spediti ad Auschwitz, dove arrivano dopo tre giorni di viaggio.
Nell’ottobre del 1944 Anne e Margot vengono deportate nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, nel nord della Germania. Passano pochi mesi: nel marzo del 1945, tre settimane prima della liberazione del campo, muoiono di tifo.
Tra i clandestini, solo Otto Frank sopravvive. Quando torna ad Amsterdam, Miep Gies gli consegna il diario di Anna, che aveva salvato all'imboscata nazista.
Il diario venne pubblicato la prima volta nel 1947 con il titolo di Het Achterhuis ("L'alloggio segreto").