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RICORRENZA DEL GIORNO

10/06/2013

Alcolisti Anonimi (1935)

Bill è seduto in cucina. La stanza è vuota, il tavolo è sgombro, c’è solo una bottiglia di vino.
Di lui, sappiamo che è americano, dell’Ohio. E che è stato un brillante agente di borsa, a Wall Street.
Ma questi particolari non contano.
Bill potrebbe essere il tuo vicino di casa, il padre che guarda il figlio giocare al parco giochi, la ragazza che ti è accanto, sul bus. Bill potrebbe essere alto, magro, basso, grasso, bello, brutto, ricco, povero. Uomo, donna, vecchio, giovane.
Non ha importanza.
Ciò che conta è quello che succede.
Bill è seduto. Solo. In silenzio
La porta si apre, finalmente. È Bob, il suo amico. Lo stava aspettando.
“Bevi”, gli dice: “Beviamo”.
Bob rifiuta, è la prima volta: “No”, gli dice.
Bill è sorpreso: Bob è il suo compagno di bevute. Funziona così: si trovano, magari tristi magari allegri, e cominciano a bere. Serve a sfogarsi, a non pensare. Li fa stare bene.
Bill insiste. Bob è tranquillo, rifiuta.
“Forse”, pensa Bill, “è un periodo”. In fondo, è già successo: ogni tanto si prendono una pausa, ciclicamente smettono. Poi riprendono.   
“No”, dice l’amico. “Ho smesso, non bevo più.”
Bill è stupito, confuso: “Come hai fatto? Come faccio?”
Bob racconta, l’amico ascolta: fosse un’altra persona non gli darebbe retta. Ma è Bob, è il suo compagno di bevute, assieme si sono presi delle sbronze colossali; sa cosa vuole dire bere, sa cosa vuole dire avere “sete”, avere disperatamente “sete”. Sa quanto sia difficile dire “basta”.
I due parlano, parlano, parlano. Non lo sanno, eppure stanno ponendo le basi di un’associazione che diventerà sempre più importante e popolare, gli Alcolisti Anonimi.
Il suo obiettivo è aiutare le persone a recuperare se stesse, e la propria vita.
Il suo metodo (che si articola nei cosiddetti “dodici passi”) muove su alcuni principi: il rifiuto del pregiudizio e del moralismo, l'importanza dell'"aut-aiuto" e la consapevolezza che l’alcolismo – come qualsiasi dipendenza – non è un semplice “vizio” ma “una malattia del corpo e dello spirito”.