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Strutturati nella forma del versetto o della parabola, "Il profeta", "II giardino del profeta" e "Il vagabondo" raccontano il rapporto tra l'uomo e i suoi simili e quello tra l'uomo e la natura, secondo la visione mistica e panteistica di Gibran, sospesa tra Oriente e Occidente. Protagonista dei primi due è il profeta Almustafà, che rivolge al mondo il suo messaggio messianico, mentre nel "Vagabondo" è un povero viandante a narrare le sue "storie di polvere e pazienza". In equilibrio tra sermone ed epigramma, tra fiaba e aforisma, la prosa poetica di Gibran è ricca di allegorie che richiamano i Salmi e l'Apocalisse, e che le conferiscono fascino e suggestione. Postfazione di Gianfranco Ravasi.
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