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Primo Levi - il testimone di Auschwitz, lo scrittore, il chimico, l'uomo di pensiero - è ancora capace di sorprenderci: questo volume ci svela le figure tridimensionali che egli realizzò, per lo più con filo di rame smaltato: figure di animali, ma non solo, intrecciate per gioco sulla base di un linguaggio compositivo chiaramente decifrabile. Questi oggetti, intimi e domestici, si offrono come felici prodotti della fantasia e dell'abilità manuale di un intellettuale che, spinto da suggestioni molto varie, si è misurato nella sua opera con gli aspetti più diversi della condizione umana. Per parlare di Primo Levi, per tracciarne un ritratto ricco di tante dimensioni ancora in parte da esplorare, è necessario considerare lavori così suggestivi e inconsueti. Il filo di rame è anche il filo di un sentiero, di un percorso destinato a portarci molto lontano.
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