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Contrastare le fake news, i cognitive, i populismi e gli hate speech, spesso presenti in rete, tesi a manipolare l'opinione pubblica, significa costruire contesti, pratiche e linguaggi inclusivi. Questo libro vuole lanciare una sfida al disordine informativo, linguistico, e quindi anche concettuale e mentale, che connota il nostro tempo. Viviamo immersi in un ambiente inquinato dove le "bufale" e le parole ostili che imperversano nei social network sono solo la punta dell'iceberg. La disintermediazione ha portato a una prevalenza della comunicazione e della persuasione sull'informazione professionale che, non innocente, è stata messa all'angolo dalla potenza degli algoritmi e del "capitalismo della sorveglianza". Tutto questo, insieme ai populismi e alle forme di xenofobia, razzismo e antisemitismo spesso associati, mette inevitabilmente in discussione la stessa democrazia e i suoi valori fondativi. "Democracy dies in Darkness" è scritto a chiare lettere sotto la testata del Washington Post, uno dei giornali che ha investito nell'approfondimento e trasparenza dell'informazione. La qualità, se perseguita seriamente, è una delle risposte agli interrogativi strategici che questo volume ci propone. È tempo - affermano gli autori e le autrici - di elaborare narrazioni non tossiche, promuovere buone pratiche, restituire il senso autentico alle parole, ora spesso usate come armi. Servono cornici normative contro gli abusi in rete. Non una censura del pensiero quanto piuttosto il ripartire da una strutturata alfabetizzazione sui processi di comunicazione. È il momento di stare consapevolmente in rete, di informare e comunicare coltivando il dubbio e un'ecologia della mente, essenziali all'esercizio del senso critico. Ma è tempo anche di ribadire ed estendere i diritti umani, i "diritti aletici", incentrati sullo svelamento, di operare e agire per costruire contesti inclusivi e sostenibili. Senza dimenticare gli ultimi e chi è privato della libertà. Avrà la democrazia gli anticorpi per resistere a ogni disarticolazione autoritaria? Le riflessioni contenute nel volume, le analisi proposte, l'intreccio di punti di vista, le possibili traiettorie delineate, imperniate sugli articoli 3 e 21 della Costituzione, possono aiutare chi legge a non perdersi nella società della Post Verità, del tutti contro tutti, di una persona sola al comando e di immaginare anche futuri diversi, incentrati su equità, giustizia sociale, diritti umani, sostenibilità e inclusione. I mondi del Sapere e dell'Informazione si devono alleare per promuovere la passione per la verità, sempre connessa a impegno, fatica, lavoro. Contrastare le fake news, le distorsioni cognitive, i populismi e gli hate speech, spesso presenti in rete, tesi a manipolare l'opinione pubblica, significa costruire contesti, pratiche e linguaggi inclusivi. Con questo libro vogliamo lanciare una sfida al disordine informativo, linguistico e quindi anche concettuale e mentale, che connota il nostro tempo.
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