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«E libro, in stile discorsivo ma aforistico, si articola in cinque capitoli, che si snodano sulla falsariga dell'evoluzione del pensiero di Husserl, la cui conoscenza viene in qualche modo presupposta, anche se poi in realtà ciò che sta a cuore è affrontare alcuni nodi del pensiero dialettico. L'evoluzione del pensiero di Husserl è contraddistinta dall'iniziale ontologismo dei Prolegomena alla logica pura, per poi passare alla correlazione noetico-noematica delle Ideen, da qui alla genesi trascendentale dei giudizi logici in Logica formale e trascendentale, e sfociare infine in una ripresa di posizioni idealiste nelle Meditazioni cartesiane. Sullo sfondo di questa ricostruzione, ma senza mai separarla da essa, si stagliano le figure propriamente dialettiche, che costituiscono il tema della ricerca. Vediamo quali. Nel primo capitolo dal titolo L'apparire della cosa si parte dal problema chiave indicato da Husserl, quello del superamento del controsenso dell'idealismo trascendentale: come posso attingere a una realtà oggettiva dopo aver preliminarmente separato il soggetto dall'oggetto. La risposta dialettica a questo problema, la quale è condotta in sintonia con le Ricerche Logiche, che integrano l'ontologismo dei Prolegomena con la prospettiva fenomenologica del secondo volume, è che si deve e si può andare oltre il soggetto trascendentale, ma che questo superamento è possibile solo conservando il moderno punto di vista della soggettività, che non pare valicabile. Dopo di ciò i tentativi di abbandonare il soggetto sono da respingere come ontologici...» (Dall'Introduzione)
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