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Ti sei mai chiesto come i cani potrebbero vedere il mondo? Ora te lo spiega Anton, il cane pastore che è cresciuto nelle steppe sconfinate dell'Ungheria. Nessuno sfugge al suo sguardo attento e al suo giudizio severo. Che strane sono le persone, medita fra sé. Camminano su due zampe, hanno la lingua corta, il pensiero lento e credono che noi cani non sappiamo ridere. Eh già, perché i cani parlanti la sanno davvero lunga e dicono sempre la verità! Età di lettura: da 8 anni.
«Non è facile essere un bravo cane»: è questa la verità che Anton ha scoperto lasciando le steppe ungheresi, dove accudiva solertemente le greggi, per diventare un animale domestico come tanti altri. Scomparsi i manzi grigi, le pecore ralka, gli sciacalli dorati – rimpiazzati dai nuovi padroni e dalla gatta Mizzi – il cane pastore non abbandona però la sua istintiva visione della realtà, forse adatta alle distese della puszta ma quanto mai ridicola in un banale appartamento.
Tra disastri e imprevisti, Anton finirà per svelare le piccole assurdità che abitualmente scandiscono la vita degli umani, con un buffo ribaltamento del punto di vista: «Nella cesta devo starci spesso, perché Friedbert insiste che lì dentro il pelo mi si asciuga dopo le lunghe camminate in mezzo al bosco. Dice che sennò l’intera casa puzza di cane. Cosa ci sia di male in questo proprio non lo so. Se uno è un cane odora di cane, tutto il resto sarebbe fuori luogo».
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