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"Bisogna leggere molto per fare un buon fumetto" spiega Hugo Pratt in un'intervista del 1994, "anche cinquanta libri per tirarne fuori venti pagine." Questa frase, pronunciata pochi mesi prima di morire, è allo stesso tempo una riflessione sulla propria esperienza di autore completo e un consiglio ai suoi giovani colleghi. Ma più che fare un bilancio della propria carriera a dare una dritta a chiunque voglia seguire le sue orme, Pratt offre con queste parole una chiave per interpretare la sua stessa opera, invitando il lettore a perdersi nel labirinto dei tanti rimandi che animano le sue storie. La prosa secca di Jack London e i misteri dell'occultismo, la mistica di Yeats e l'ebbrezza di Rimbaud, ma anche il segno lasciato dai maestri del fumetto americano, da Milton Caniff a Héctor Oesterheld... tutto trova spazio di espressione nelle tavole di Pratt, che riflettono ogni piccola e grande suggestione rimasta impigliata alla sua fantasia. Curata da Sophie Tchang e Patrizia Zanotti, la mostra "Incontri e Passaggi" riesce nella difficile impresa di mappare con grande chiarezza il dedalo di riferimenti e citazioni che innervano tutta la produzione prattiana, un lavoro di scavo che in questo catalogo si arricchisce di contributi critici firmati da Francesco Boille, Luca Raffaelli, Laura Scarpa e Marco Steiner.
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