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Il volume ha per oggetto di indagine la legislazione di epoca giustinianea relativa alle attività finanziarie e commerciali degli argentarii. L'insieme degli interventi normativi giustinianei viene preso in esame in una trattazione unitaria (ma senza che ciò comporti il sacrificio della trama esegetica - talvolta complessa - dei singoli provvedimenti) volta ad affrontare, dopo gli episodici (benché rilevanti) interventi realizzati dalla cancelleria già all'epoca delle compilazioni, un corpus di norme, essenzialmente riconducibile al periodo della legislazione novellare, che risulta nel suo complesso compatto e omogeneo, sia quanto ai tempi di emanazione (che vanno quasi certamente dal 536 al 542), sia per le linee di politica legislativa, di sostanziale favore, che esprime nei confronti della corporazione degli costantinopolitani. In un contesto in cui non si rinuncia a collocare la legislazione oggetto della ricerca nel quadro politico ed economico del tempo, ne scaturisce un quadro articolato delle svariate attività a loro riconducibili rispetto alle quali, in deroga al diritto comune, tende a configurarsi un diritto marcato da una spiccata specialità, espressione della volontà di un legislatore pronto a sacrificare alle esigenze della corporazione regole e principi consolidati.
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