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Molti hanno scritto dell'amore, dell'abbandono, della felicità, molti della violenza, dell'ingiustizia, del dolore; ma il tema della rinuncia è stato spesso sottaciuto, perché troppo inscritto nelle nostre azioni, troppo presente e scomodo. Eppure non c'è momento della nostra vita che non nasconda l'insidia di un rimandare ad altro tempo quanto non ci riesce di ottenere, di un ripiegare su scelte più accessibili quando avremmo desiderato raggiungere le mete coltivate nei nostri sogni. A volte la rinuncia è semplicemente inserita nella trama degli avvenimenti, il caso ci governa e non abbiamo facoltà di decisione, facilmente allora ci rassegniamo a soluzioni di ripiego o semplicemente indietreggiamo e ci riteniamo ugualmente appagati. In ogni rinuncia è nascosta una menzogna, un'incapacità a leggere i segnali che ci provengono dall'esterno o dalla nostra interiorità non adeguatamente interrogata e ascoltata. Gli undici racconti che compongono questa raccolta sono stati scritti in momenti diversi e con diverso intento, ma accomunati dalla necessità di affondare la lama nei meandri dell'indicibile e del non comunicabile, nel tentativo di rintracciare un senso che plachi la nostra ansia di comprendere le sconfitte e di attrezzarci per reinventare un percorso che ci consenta una via di scampo, se non di fuga. I protagonisti sono bambini, adolescenti, donne e uomini adulti che si affannano in questa ricerca e talvolta il peso della rinuncia è di poco conto se confrontato con il riappropriarsi di uno stato di quiete che consente di progredire nel cammino. Talaltra invece il peso è devastante, perché introduce un mutamento di rotta che sconvolge totalmente ogni volontà di resistenza e comporta una ridefinizione del nostro ruolo. Possiamo solo limitarci a rinunciare a capire, un comportamento che ci viene inflitto e che percepiamo come ingiustizia; a desiderare, una meta per la quale ci sentiamo inadeguati; a intraprendere, una strada che ci appare irta di ostacoli che non sappiamo come superare.
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