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Editore:
San Paolo Edizioni
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Collana:Le vele
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Pubblicazione:14/11/2018
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Pagine:224
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Formato:Libro in brossura
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ISBN:
9788892216778
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Giunto in Bolivia nel 1975, all'età di 23 anni, come missionario laico, Pietro Gamba abbraccia la causa dei più poveri. Dopo alcuni anni, e dopo aver visto troppi malati morire (specie bambini), decide di fare qualcosa di concreto. Senza aver fatto studi superiori adeguati alla sfida, comincia a studiare medicina e diventa medico. Tornato in Bolivia da dottore, realizza l'ospedale che ancora oggi cura i campesinos ad Anzaldo, nel distretto di Cochabamba, altrimenti destinati a un futuro precario. Da qui numerose vicende spirituali, umane e sociali: sotto la dittatura militare, a contatto con la povertà estrema, nello sforzo di farsi accettare da gente naturalmente diffidente e timorosa di dover patire delusioni e altro sfruttamento. Lo straniero un po' "matto" si rivela un uomo che ama con ostinazione e vede lontano, per il bene di tutti. Una storia vera, la storia di una volontà di bene più forte di ogni ostacolo, raccontata con la grinta dell'avventura e con l'entusiasmo dell'opera di chi porta speranza dove c'è desolazione e miseria, ma anche tanta dignità umana. Prefazione di Stefano Accorsi.
ANTONIO VOCERI, nato a Mantova nel 1968, si laurea in Scienze Motorie a Verona, per poi intraprendere la carriera di giornalista, prima alla Voce di Mantova, in seguito come inviato del Corriere dello Sport, infine in diverse testate televisive a Milano, dove vive tuttora. Ha all’attivo due pubblicazioni umoristiche, scritte con Alberto Patrucco: Vedo Buio, manuale del pessimismo comico (Mondadori, 2006) e Necro-Logica, un libro lapidario (Foschi, 2010). Nel 2013 realizza l’autobiografia della campionessa mondiale di boxe e kickboxing Stefania Bianchini, dal titolo La combattente, autoritratto di una donna sul ring (Limina, 2013). In precedenza, partecipa al volume corale Quaderni dell’Arcimatto. Studi e testimonianze per Gianni Brera (Fuorionda Edizioni, 2012). Secondo classificato al Concorso Nazionale per il Racconto Sportivo del Coni (1999) scrive, sempre con Alberto Patrucco, alcuni spettacoli di teatro-canzone tra i quali Degni di nota, tra Giorgio Gaber e Georges Brassens, con Alberto Patrucco e Andrea Mirò.
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