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Il libro ricostruisce gli otto anni di Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea (Bce). Otto anni sempre sotto i riflettori, decisivi per l'economia dell'Europa e dell'Italia. Mario Draghi ha innovato la politica monetaria, ha portato l'Europa nel mondo dei tassi negativi e ha gestito con grande abilità il board della Bce, sempre diviso tra falchi e colombe sulla condotta ottimale da tenere. È stato un mago delle parole e, come gli altri banchieri centrali, si trova ora a un bivio epocale: quali devono essere i nuovi obiettivi della politica monetaria? Quali i nuovi strumenti attivabili dopo le stagioni dei bazooka e dell'inondazione di liquidità? Occorre rendere ordinaria la politica monetaria straordinaria di questi, oppure provare a rinormalizzare gli interventi su tassi e liquidità? Ed ancora: quale è il consuntivo e quali sono le prospettive per l'Italia di avere l'Euro come valuta? Più in generale, in gioco c'è lo stesso destino della fiducia nella moneta e della reputazione dei banchieri centrali. È anche questa l'eredità che Draghi lascia a Christine Lagarde alla guida della Banca centrale europea.
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