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Il progresso scientifico non sempre viaggia sullo stesso binario dell'evoluzione della società: se il primo negli ultimi decenni ha visto una crescita esponenziale delle possibilità, anche e soprattutto in campo medico, la seconda, specialmente in alcuni contesti, sembra far più fatica ad adeguarsi alle nuove realtà che dal progresso scientifico traggono origine. La questione poi si fa estremamente delicata quando si parla di procreazione assistita e della possibilità, anche per una madre singola, di dare alla luce un figlio. Con grande coraggio e lucidità l'autrice racconta il suo percorso di ricerca della maternità, che prende l'avvio dopo una decisione meditata e sofferta, e si snoda attraverso diverse tappe in cui alla speranza è spesso sopraggiunta la delusione. Un percorso che, inevitabilmente, è stato intrapreso fuori dall'Italia, data l'impossibilità di poter accedere alla procreazione assistita per le donne singole nel nostro paese; viene quindi naturale interrogarsi sul diritto alla genitorialità e sul destino di chi, per mancanza di possibilità economiche, non può intraprendere i cosiddetti viaggi procreativi. Tuttavia, nonostante gli ostacoli e il dolore, un grande senso di speranza e di umanità trapela dal suo racconto, che emerge in primo luogo dai tanti incontri propizi che hanno scandito il suo difficile cammino.
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