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Henry David Thoreau condannava apertamente le scelte del governo statunitense, e in particolar modo, l'accettazione dello schiavismo e la politica espansionistica ai danni del Messico. Queste furono le ragioni per cui si rifiutò di pagare le tasse, finendo, seppure per una sola notte grazie alla prodigalità di una zia, in carcere. Da questa esperienza nacque "Disobbedienza civile", un testo in cui l'autore spiega i motivi dell'arresto, giustificando il proprio comportamento contro una legge contraria alla coscienza e ai diritti dell'uomo. "Di fatto, non è dovere di un individuo dedicarsi all'estirpazione del male, anche del più grande; giustamente, egli potrebbe avere altre faccende che lo occupano; ma è suo dovere, almeno, tenersene fuori e, se non vi pensa oltre, non dargli il suo costante apporto pratico. Se mi dedico ad altri scopi e progetti, dapprima devo almeno verificare che non li sto perseguendo stando seduto sulle spalle d'un altro uomo. Innanzitutto, devo scendere da lì, affinché anch'egli possa perseguire i suoi obiettivi". Fu così che Thoreau fondò i primi movimenti di protesta e resistenza non violenta, che verranno successivamente rappresentati da Martin Luther King e Gandhi.
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