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"Questo libro, come tutti i classici, parla del proprio tempo, ma sa interloquire con i problemi e la sensibilità delle donne e degli uomini del tempo successivo. È un libro che resta. È l'incredibile attualità dei testi che vanno in profondità. Per questo lo si vuole riproporre al lettore del XXI secolo, convinti che la conoscenza di queste pagine sia un apporto rilevante per andare in profondità nei temi dello spirito, della fede cristiana e della storia del nostro tempo, come può esserlo un libro espressivo di sapienza spirituale e di umanesimo cristiano." (Andrea Riccardi)
Il nuovo libro a cura di Andrea Riccardi
Umanesimo Spirituale: l'abbraccio della Chiesa.
"Noi contempliamo la situazione attuale con un profondo senso di responsabilità per il tipo di mondo che uscirà dalla situazione di oggi. E' questa l'ora della Chiesa: unita, essa deve offrire orientamenti cristiani al mondo nuovo che nasce".
Quale punto di incontro potrebbero avere un professore francese nato nell'Europa dei nazionalismi e un futuro patriarca cresciuto nell'Epiro della dominazione turca? La "teologia dell'incontro" definita da Giovanni Paolo II "polmoni" dell'Europa. Fu essa a creare il contatto spirituale tra est e ovest. Questo dialogo tra oriente e occidente avviene in una fase di cambiamento della Chiesa dopo l'apertura del Concilio Vaticano II.
Andrea Riccardi propone, come curatore, un libro ancora vivo per i suoi contenuti nonostante siano passati più di quarant'anni dalla sua prima stesura. Umanesimo spirituale è capace di coinvolgere il semplice lettore e stupire lo storico e il teologo alla ricerca del dialogo interreligioso, con tutta la bellezza del testo integrale mai uscito in Italia. Il mondo è cambiato radicalmente dalla sua stesura nel 1968: la Guerra Fredda è finita e l'Urss, peso nella vita dei credenti nell'Est, è scomparsa. Il volume attraversa le vicende del secondo Novecento entrando in quello successivo segnato da un meeting put globale e da ancora difficili convivenze religiose. Edito per la priva volta in Francia nel 1969, Umanesimo spirituale, nasce dalla volontà dell'editore Fayard di creare un libro-intervista, che sviluppasse un dialogo tra Olivier Clément e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora.
Umanesimo spirituale è una grande introduzione alla spiritualità e alle problematiche del nostro tempo. Una personalità politica italiana che nutriva un grande interesse per le problematiche spirituali e teologiche, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, diceva: "E' un libro che si legge in ginocchio e si conserva per sempre". Il testo comparso in Italia sempre in modo parziale viene oggi proposto nell'originale edizione da San Paolo. Da una parte il protagonista è una delle grandi figure spirituali del Novecento: Atenagora (1886-1972). Eletto patriarca nel 1948, in qualità di suddito ottomano, ha vissuto esperienze di coabitazione multietnica nei Balcani e negli Stati Uniti come vescovo ortodosso misurandosi con la cultura contemporanea e in questo contesto maturando la sua visione spirituale. Espressione dell’ecumenismo, Antegora è ricordato per l'abbraccio a Paolo VI in Gerusalemme nel 1964 dopo secoli di divisione tra cristiani. Dall'altra l’agnostico Olivier Clément (1921-2009) convertito all'età di trent’anni al cristianesimo. Influenzato da Berdjaev e Losskij, scoprì il pensiero dei Padri cristiani d’Oriente facendosi battezzare nella Chiesa ortodossa.
Andrea Riccardi, ordinario di storia contemporanea, pacifista italiano e fondatore della Comunità di Sant'Egidio, si rivolge nell'introduzione agli uomini e alle donne di "questo tempo in cui la parola futuro sembra diventata carica di minaccia" offrendo un ribaltamento di prospettiva. "Umanesimo Spirituale è una grande introduzione alla spiritualità e alle problematiche religiose e umanistiche delnostro tempo. (... )Questo testo non è invecchiato e tocca ancora i principali problemi della fede, della Chiesa, dell'unità dei cristiani, della vita umana. (...)I dialoghi tra Atenagora e Clément, se hanno la profondità di uno sguardo di fede, non sfuggono alla storia e alle domande brucianti dell'attualità. (...) Come tutti i classici, parla del proprio tempo, ma sa interloquire con i problemi e la sensibilità delle donne e degli uomini del tempo successivo".
di Marco Ariatta
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