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Nel grande scacchiere della politica internazionale, ogni volta che una potenza ambisce all'egemonia regionale le altre si coalizzano per contrastarla. La guerra è uno degli esiti più probabili del bilanciamento dei poteri globali e gli Stati devono essere sempre pronti a combatterla. È questa la tragedia delle grandi potenze raccontata da John Mearsheimer che, con questo studio, si è affermato come uno dei più autorevoli politologi al mondo. Il realismo offensivo qui elaborato è a sua volta uno dei modelli teorici più accreditati nello studio e nella comprensione delle dinamiche in atto nelle relazioni tra Stati. In questo saggio, considerato tra i grandi classici sui temi della politica internazionale, Mearsheimer usa gli strumenti dello storico e del politologo per consegnare una profonda riflessione sull'inevitabilità della guerra, resa evidente dal perdurare e dall'inasprirsi dei conflitti nel trentennio seguito alla caduta del Muro di Berlino e alla fine della Guerra fredda. La presente edizione è arricchita da un nuovo capitolo sull'ascesa della Cina, precedentemente inedito in italiano, in cui l'autore si interroga sulle possibilità che essa avvenga senza conflitti.
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