vota, segnala o condividi
Il protagonista-narratore, Jean Deichel, è l'autore di una monumentale sceneggiatura di 700 pagine dedicata a Melville che, a suo avviso, soltanto il regista Michael Cimino potrebbe degnamente trasformare in film. Per un caso fortunato Jean riesce a incontrare Cimino a New York, il quale non solo legge la sua sceneggiatura ma lo accompagna in una gita, altamente simbolica, a Ellis Island: esperienza che Jean stesso, però, non saprebbe più dire se sia stata reale o immaginaria. Di ritorno a Parigi, abbandonando di tanto in tanto lo squallido monolocale in cui vive (e da cui sta per essere sfrattato), dove giorno e notte vede e rivede "Il cacciatore" e "I cancelli del cielo", ma anche "Fitzcarraldo" e "Apocalypse now", inanella - insieme al cane dalmata Sabbat affidatogli dal suo misterioso vicino Tot (come il dio egizio della scrittura, ma senza h) - una serie di incontri con vari personaggi (fra cui Isabelle Huppert, interprete, appunto, di "I cancelli del cielo"), in una sorta di picaresco itinerario attraverso Parigi fatto di incidenti buffi o stravaganti e di momenti di allucinazione panica o tragica. Questo percorso, condito da grandi bevute e da un paio di episodi di sesso, si conclude all'indomani dell'attentato al Bataclan e di una colossale sbronza da cui il protagonista si risveglia totalmente amnesico e senza il cane, che non ritroverà mai più.
PERCORSI
L'uso di questo contenuto è regolato da licenza
eBook: istruzioni per l'uso