San Paolo Store

19/04/2018

San Leone IX

Regnò dal 12 febbraio 1049 al 19 aprile 1054, e il suo nome era Brunone dei conti di Dagsburg, alsaziano nato nel 1002, parente dell’imperatore Enrico III. Mentre era vescovo di Toul (dal 1026), fu designato a succedere a Damaso II, dopo che tre successivi papi germanici erano scomparsi in brevissimo tempo; Brunone aveva allora quarantasei anni, era molto dotto, energico e robusto. I romani lo videro comparire in abito da pellegrino, a piedi scalzi, come un apostolo inviato da Dio. Stupiti, essi lo condussero in processione in San Pietro e lo acclamarono “signore apostolico”.
San Leone IX fu un papa instancabile, promotore irresistibile della riforma del clero, dei costumi, dell’intera Chiesa smarrita in una serie di abusi e di mali dell’anima che sembravano inguaribili, come la simonia, il concubinato ecclesiastico, le investiture laicali. A lui dunque spettano la gloria e il riconoscimento per aver avviato una serie di poderosi cambiamenti ed effettuato scelte coraggiose, come quella della scomunica di Michele Cerulario per lo scisma della Chiesa greca. Tenne poi importanti concili a Roma, a Reims, a Magonza, a Vercelli, a Pavia, a Mantova, a Colonia, a Benevento, a Salerno, con una rinnovata fermezza nelle condanne e nelle deposizioni. E poi, viaggiò moltissimo, come nessun altro papa che lo aveva preceduto: percorse l’Italia, la Francia, la Germania, l’Austria e l’Ungheria. Volle capitanare lui stesso una spedizione militare contro i normanni, che dal meridione d’Italia scorrazzavano rapinando numerose terre. Il 18 giugno del 1053 nella pianura di Campobasso le sue milizie furono disfatte, ed egli fu preso prigioniero dai normanni, che in ginocchio gli chiedevano il perdono e la benedizione. Il papa benedisse i suoi custodi, poi, diede loro l’investitura delle terre conquistate e da conquistare. Dopo essere stato liberato, giunse a Roma debole di corpo e spirito e, sentendosi morire, si fece trasportare nell’episcopio vicino a San Pietro e là spirò, all’età di cinquantadue anni. L’ultima infelice esperienza non oscurò la grandezza del suo animo pio ed eroico, come mostra la leggenda che alla sua morte tutte le campane di Roma si misero a suonare spontaneamente. Sepolto in San Pietro, nel 1762 la città di Benevento l’ha eletto suo patrono.