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I venti mesi della Repubblica Romana del 1798-1799, nonostante limiti e contraddizioni, rappresentarono per la città un momento di netta cesura con il passato, in cui nacquero strutture politiche e amministrative del tutto inedite nella città del papa. Il governo filofrancese promosse una nuova cerimonialità pubblica, civica e repubblicana, in sostituzione di quella tradizionale. Per le feste rivoluzionarie, trasposizione capitolina di quelle francesi, furono stilati dettagliati programmi e furono realizzati imponenti apparati effimeri, a cui collaborarono architetti, pittori e scultori. La memoria visiva di questi avvenimenti è oggi affidata alle testimonianze grafiche (disegni, prove, stampe) conservate al Museo Napoleonico, una raccolta unica per completezza, qui interamente schedata. La rarità di questo tipo di illustrazioni, dalla forte connotazione politica, è conseguenza di occultamenti e distruzioni avvenuti negli anni successivi, con la Restaurazione e il ritorno del governo pontificio. La mostra offre l'occasione di presentare anche una preziosa serie di pendenti a micromosaico con emblemi rivoluzionari, realizzati durante il biennio repubblicano e sinora mai esposti in Italia.
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