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Quella di Romero è una grande storia in un Paese che ha avuto anni terribili. Mostra come un vescovo e una Chiesa possono essere uno spazio di pace, mentre tutto crolla sotto i colpi di una violenza insensata. In una situazione diffi cilissima e polarizzata, Romero fu vescovo di tutti perché amico dei poveri e della pace. I poveri erano al centro delle sue preoccupazioni, perché egli riconosceva in loro la misteriosa presenza del Signore. La vicinanza ai poveri fu la bussola della sua vita. Come predicava il 5 febbraio 1978: «C'è un criterio per sapere se Dio sta vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell'affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio». Romero consolava il suo popolo, fatto di contadini umiliati da secoli, di donne e uomini senza futuro. Era la loro speranza e la loro voce. Una figura di grande spessore spirituale: non un politico, ma un pastore. Un nuovo Santo amico dei poveri e uomo di pace.
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