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In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Arches in Francia e un anno dopo il ricevimento del premio "Pacem in Terris" da parte del loro fondatore, ecco un libro unico e definitivo sulla vita e l'opera di Jean Vanier nel mondo: una biografia che lui stesso ha curato raccogliendo e ordinando le lettere spedite dal 1964 a oggi agli amici e alle comunità del mondo. Un libro che attraversa mezzo secolo e che offre uno sguardo "dal basso", dal mondo di quei poveri tanto amati da papa Francesco. Tutti i grandi temi di Vanier sono qui presenti: l'amore per i disadattati, la scelta di convivere con loro, la quotidianità della vita delle Arches, l'attenzione alle famiglie attraverso la fondazione di Foi et Lumiere (in Italia presente con molti gruppi: Fede e Luce). L'occasione per far conoscere uno dei profeti dell'ultimità, una figura che ha la grandezza dei santi già da vivo.
Le biografie, specie le auto-biografie, rischiano di essere piatte, banali e, peggio ancora, auto-celebrative.
Questa no.
Per diversi motivi.
Per il modo in cui è organizzata, come una sorta di percorso epistolare. Per l’occasione in cui è pubblicata (il cinquantesimo anniversario della comunità L’Arca). Soprattutto, per l’autore e la vita che racconta: Jean Vanier, che nel 2013 ha vinto il premio “Pacem in Terris” ed è stato ricevuto di recente da papa Francesco, è un difensore appassionato degli ultimi. Dei malati. Degli sconfitti. Che nelle sue parole diventano “messaggeri di Dio”, opportunità per creare una società giusta, che rifiuti l’individualismo a favore della tolleranza e della reciprocità.
In poche parole: un libro importante di un moderno profeta.
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