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Mia per sempre. Quando lui uccide per rabbia, vendetta, gelosia

Libro di   Cinzia Tani

Mia per sempre. Quando lui uccide per rabbia, vendetta, gelosia Libro di  Cinzia Tani
€ 17,00 € 16, 15 -5%
  • Editore: Mondadori
  • Collana:Ingrandimenti
  • Pubblicazione:26/02/2013
  • Pagine:186
  • Formato:Libro rilegato
  • ISBN: 9788804626299
Temporaneamente non disponibile

Solo nel 2012, in Italia, sono state 120 le donne uccise dal proprio ex, senza contare quelle scomparse e di cui non si hanno più notizie. L'omicidio all'interno della coppia non è un fenomeno nuovo, ma rispetto al passato a colpire è la tragica escalation nel numero e nella ferocia, e il fatto che le vittime sono quasi tutte donne. Cinzia Tani affronta una delle più drammatiche emergenze del nostro tempo raccontando alcuni tra gli ultimi e più efferati delitti, ma soprattutto scavando alle radici del problema, nel tentativo di fare giustizia (con l'aiuto di criminologi, psicologi e magistrati) dei tanti luoghi comuni con i quali si tende a mascherare il fatto che le donne devono ancora misurarsi con una violenza di genere che le conquiste sociali non sono riuscite a debellare. Chiamare questi delitti "passionali" o "della gelosia", frutto di un accesso di rabbia o di un momento di "blackout", sostiene l'autrice, significa solo cercare alibi per gli assassini. Invece, di solito l'uccisione della donna avviene dopo un lungo periodo di minacce, violenze psicologiche e fisiche, e la furia omicida si scatena quando, verificata la loro inutilità, l'uomo avverte il pericolo di essere abbandonato e di trovarsi solo. Ma non è la paura di perdere l'amore ad armare la mano del maschio e a rivolgerla contro la donna con cui spesso ha vissuto per anni, bensì un folle desiderio di possesso, un delirio di onnipotenza, per scongiurare una ferita narcisistica che, diversamente, non saprebbe sopportare.

«Se non sei mia, non sarai di nessun altro»: in questa agghiacciante persuasione dell’assassino è racchiusa tutta la drammaticità di una violenza assurda, che continua inesorabilmente a mietere vittime. Da una parte il delirio di potere e l’ostentazione di forza di uomini in realtà fragili, dall’altra donne incredule e confuse, pronte alla sottomissione o tentate dalla fuga.
Il libro di Cinzia Tani racconta l’omicidio come estremo atto di dominio da una prospettiva molteplice, che mentre individua le radici socioculturali del femminicidio esplora le più subdole dinamiche di coppia, senza risparmiare critiche né alla spettacolarizzazione del dolore realizzata dai mass media, né alla perversa indulgenza con cui è stato a lungo giudicato il delitto d’onore – scomparso dal Codice penale soltanto nel 1981.
Di fronte alle centoventi vittime del 2012 l’autrice esige una spiegazione, che prova a cercare nello sgretolamento del primato maschile e nell’orgogliosa rivendicazione di autonomia di tante donne, nella paranoia coniugale innescata dalla gelosia, nella morbosa dipendenza affettiva di troppi uomini.
A emergere è la sistematicità di una violenza trasversale, che contro ogni stereotipo di abuso colpisce tutte, indipendentemente dall’estrazione sociale, dall’età, dalla provenienza geografica, dal tipo di personalità. Donne in bilico tra angoscia e speranza, sconcertate dalla brutalità di chi credevano di amare ma ancora illuse da vuote promesse di felicità, fino alla morte.

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