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Ci sono storie di cronaca nera che rimangono scritte nella memoria collettiva in maniera Indelebile. Vicende apparentemente comuni, che svelano relazioni familiari, crimini nascosti, violenze perpetrate. Dagli inizi degli anni Novanta, Yumi Karasumaru sovrappone alla propria Identità soggettiva e creativa la visione e il ricordo di traumi profondi e Insostenibili lacerazioni, che si riflettono in un numero sorprendentemente elevato di suicidi e di assassinii nel suo paese d'origine, il Giappone. I suoi quadri nascono da fotografie in cui si alternano visioni urbane di Tokyo e ritratti di famiglia o dl adolescenti Incontrate per le strade di quartieri come Shibuya, Harajuku e Ginza. L'utilizzo di colori tenui e artificiali, che simulano l'effetto delle Immagini digitali, crea un corto circuito in relazione alla drammaticità del soggetti rappresentati. In questo suo primo libro, che raccoglie I testi di vent'anni di performance, un sottile filo rosso collega la bomba atomica con la progressiva perdita di un'identità generazionale, colpita dal fuoco del consumo che sta distruggendo le tradizioni storiche e Individuali del Giappone. Korosu è un libro di storie che evocano immagini e di immagini che sottintendono storie. Uno sguardo lucido e contemporaneo sui crimini della nostra società: da Hiroshima e Nagasaki alla minaccia del gas nervino a Tokyo, fino all'omologazione globale che il Giappone e tutti i paesi a economia torte dell'Occidente stanno perseguendo.
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