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Verso una nuova immagine della Chiesa. Conversazioni sulla Chiesa locale

Libro di   Ernesto Balducci

Verso una nuova immagine della Chiesa. Conversazioni sulla Chiesa locale Libro di  Ernesto Balducci
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«Per essere adatta ai nuovi orizzonti, la Chiesa deve deporre ogni grandezza che la rende schiava del passato e impaurita del futuro. Deve accettare le dimensioni della sua originaria piccolezza, per essere in grado di affrontare la nuova grandezza del mondo. La sua grandezza è nell'ordine dell'agape e non negli altri ordini, dominati dalla scienza. Essa deve dimostrare coi fatti che l'Infinito di cui porta il messaggio e che sovrasta l'universo prende contatto con la realtà storica ogni volta che due o tre si riuniscono attorno ad un tavolo e, dopo essersi ripetuta la Parola del Signore, spezzano il pane e si passano la coppa del vino. Solo diventando come se non fosse, la Chiesa vince, nel nome e nel modo pacifico del suo Signore, tutte le cose del cielo e della terra». Con queste parole, che oggi più che mai sembrano profetiche, padre Balducci chiudeva l'ultimo degli interventi raccolti in questo volume e riproposti al lettore odierno come possibile respiro di una comunità locale di Chiesa, che resta da rintracciare, da comprendere, da interpretare e da tornare necessariamente a costruire: affinché sia credibile non essa (semplice messaggera), ma Cristo (messaggio di Dio per l'uomo).

ERNESTO BALDUCCI. Tra i suoi libri: Il terzo millennio (1981); Gandhi (1988); Francesco d’Assisi (1989); L’uomo planetario. San Paolo ha recentemente pubblicato, in collaborazione con la Fondazione Balducci, e nell’ottica di un recupero della sua figura e del suo pensiero: Io e don Milani (2017) e Le Chiese del dialogo (2017). Nato nel 1922 a Santa Flora, piccolo paese di minatori sul monte Amiata. Agli inizi degli anni Trenta entra nell’ordine dei padri Scolopi. Nel 1944 giunge a Firenze e nel 1945 viene ordinato sacerdote. Nel 1958 fonda la rivista Testimonianze, in cui emerge la sua riflessione sul cattolicesimo sociale, e il desiderio di profonda riforma della Chiesa che vedrà realizzarsi con la grande stagione del Concilio Vaticano II. Nel 1963 fu condannato per apologia di reato in seguito alla difesa dell’obiezione di coscienza, destino che condividerà con don Lorenzo Milani. Negli anni Settanta e Ottanta la sua riflessione si sposta sul tema del destino dell’uomo e sull’impegno per la pace. Muore il 25 aprile 1992 in seguito a un grave incidente stradale. 

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