€ 12,
99
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Editore:
Giappichelli
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Pagine:136
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Tipo protezione:Adobe DRM
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Condivisione:Permesso limitato.
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ISBN:
9788892183230
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Da tempo sappiamo che le trasformazioni della società e del diritto, di per sé naturali e fisiologiche, si contraddistinguono oggi per la loro velocità, che è così accelerata da rappresentare addirittura, secondo alcuni, la causa più profonda del senso di precarietà che si è diffuso negli ultimi decenni tra le nuove generazioni (e non solo) a causa dell'incertezza su quale sarà il futuro. Il diritto del lavoro, che è la cerniera di collegamento e il punto di incontro tra società e diritto, è forse l'ambito in cui maggiormente si riflette la rapidità delle trasformazioni, investito com'è da riforme continue, e da tensioni, che mettono in discussione forme di tutela tradizionali, principi consolidati e, in definitiva, come si usa dire, lo stesso codice genetico della materia. In un mondo che va così di corsa, anche gli studiosi di diritto, volenti o nolenti, sono chiamati a "correre", ossia, per uscire dalla metafora, sono chiamati ad offrire risposte più sollecite alla necessità di comprendere (e, a volte, anticipare) il senso dei cambiamenti del quadro normativo. In questo contesto, l'ipotesi dell'introduzione del "reddito di cittadinanza" non poteva non attirare l'attenzione degli studiosi sin dalla prima apparizione nel dibattito politico, non solo per l'assoluta novità del tema, ma soprattutto per l'enorme rilevanza degli effetti che potrebbe produrre nella definizione del complessivo modello di sicurezza sociale nel nostro Paese e del bilanciamento tra diversi valori costituzionali.
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