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Sin dai primi giorni di pontificato, papa Francesco si è presentato al mondo come fratello tra fratelli e sorelle rendendo di fatto inattuale il titolo vacuo e pomposo di "Sua Santità" o di "Santo Padre" e offrendo una testimonianza di semplicità e di gesti che rompono protocolli ufficiali, secolari cerimoniali e clericali mondanità. Egli il 22 giugno, lasciando vuota la sedia al concerto della RAI in Vaticano, è come se avesse chiarito a tutti che non è un sovrano rinascimentale a capo di una corte pontificia, ma il successore di Pietro l'umile pescatore, mentre rinunciando alla croce d'oro ha invitato nei fatti i cristiani ad occupare le periferie della storia e a vivere nelle marginalità della società. Di fronte a questo appello accorato e credibile ispirato soltanto al Vangelo, venticinque donne, di età e storie tra loro tanto diverse ma accomunate da un coraggioso impegno per la pace e i diritti umani, hanno voluto offrire a papa Francesco un personale contributo di idee e di utopie, per la Chiesa e per il mondo, sicure che lui ne saprà tenere conto. Il libro si rivolge a tutti, in particolare a coloro che contro il dilagante conformismo dentro e fuori la Chiesa - vogliono tornare a pensare.
“Caro Francesco” raccoglie venticinque
lettere – vere e finte nello stesso tempo - scritte da altrettante donne
a papa Francesco; donne che vengono da diversi cammini di vita, non
necessariamente – c’è anche Dacia Maraini – vicine o in sintonia con la
Chiesa o i valori cristiani. Che ha scritto sotto la voce “Tenerezza”,
dicendo: “Siamo orfani di tenerezza. Ne sentiamo la necessità ma
neghiamo questa necessità quasi fosse una debolezza”. E termina il suo
intervento con una citazione di San Francesco: “Laudato sì mì Signore
per sor’acqua / la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”. E
poi spiega: “Bastano questi due versi per fare capire cosa sia la
tenerezza: un misto di commozione, rispetto, festosità, partecipazione,
allegria, ammirazione, sollecitudine paterna, senso di protezione,
umiltà, gentilezza d’animo, pazienza, partecipazione, solidarietà,
affetto”.
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