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Marzo 1982: sull'onda del successo della mostra bolognese curata da Andrea Emiliani che riporta all'attenzione internazionale la figura del pittore Federico Barocci (1533-1612), ignoti si introducono nel duomo di Urbino e asportano una porzione di tela dal capolavoro giovanile dell'artista, la pala d'altare del Martirio di san Sebastiano. Trentacinque anni dopo, l'inaspettato ritrovamento del frammento rubato costituisce l'occasione per dedicare al dipinto un'accurata campagna diagnostica e di restauro. Partendo dai risultati di quest'ultima, i saggi raccolti nel volume indagano l'ancora oscuro periodo della formazione di Barocci sotto il profilo storico-artistico, documentario e tecnico-preparatorio. Ne emerge un inedito ritratto del "giovane di grande aspettazione" Federico, intento a distillare, nel nuovo formato della pala d'altare di Controriforma, la lezione rinascimentale di Tiziano, Raffaello e Michelangelo ma anche quella, più inquieta, di Francesco Menzocchi, Battista Franco e Raffaellino del Colle. Un viaggio attraverso i modelli, i disegni e il corpo stesso del dipinto per ritrovare le origini dell'armoniosa pittura di Barocci. Completano il testo tre saggi dedicati a Francesco Arcangeli, Andrea Emiliani, don Franco Negroni - le figure che più hanno contribuito alla conoscenza dell'artista e del suo straordinario Martirio.
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