Sergio Toppi (11 ottobre 1932 - 21 agosto 2012)
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Riportiamo per intero l'articolo di Stefano Gorla, direttore de «il Giornalino» e dell’Area Ragazzi Periodici San Paolo , pubblicato su www.famigliacristiana.it il 21 agosto 2012
Sergio
Toppi era un signore schivo di antica cortesia e solo attraverso il
guizzo che si intravede nei suoi occhi schermati da grandi occhiali, si
intuiva la sua vivacità, l’ampia curiosità e la vitalità che
esprimeva nel suo disegno. Uno sguardo sottile e un sorriso benevolo, ma
non condiscendente. Un artista che emanava consapevolezza e
signorilità, ovvero quella caratteristica con cui si padroneggiano le
cose senza tiranneggiarle.
Il suo disegno ha un tratto marcato, un segno definito, mai incerto. Un
disegno che non si presta a equivoci, che crea magia perché allo stesso
tempo definisce ed evoca.
L’atto del vedere, che precede il narrare, è il compagno segreto
di ogni artista, lo era a maggior ragione per Toppi, un osservatore
eccezionale, un divoratore di immagini
e un attento indagatore
di ciò che esse rappresentano e di ciò a cui alludono e rimandano.
Toppi ha sempre amato le immagini le ha scrutate e studiate. E il suo
osservare si riversava nelle sue storie, nel cogliere il dettaglio, nel
rilanciarlo ora ingrandendolo ora inserendolo nello sfondo, ora
mettendolo a fondamento di una storia.
Sergio Toppi era nato a Milano l’11 ottobre 1932.
Abbandonati gli studi di medicina si dedicò al disegno esordendo come
illustratore agli inizi degli anni Cinquanta sull’Enciclopedia dei
Ragazzi della Mondadori. Ha collabora con lo Studio Pagot come
intercalatore per spot e cartoni animati e ha iniziato a pubblicare
fumetti sulle pagine del «Corriere dei Piccoli».
Ha disegnato le sue storie per il «Corriere dei Piccoli», «il Messaggero
dei Ragazzi», «Linus», «Alter Alter», «Corto Maltese», «L'Eternauta»,
«Comic Art», la Sergio Bonelli Editore e per «il Giornalino».
Ha collaborato con molte case editrici italiane ed estere come
illustratore, pubblicando per Mondadori, Garzanti, Utet, Larousse,
Mosquito, Planeta, Eckart Schott, Enaudi, San Paolo, Piemme e per
pubblicazioni periodiche come «Famiglia Cristina», «Corriere della
Sera», «Selezione Reader’s Digest», «Times» e «Le Figaro». Ha vinto
numerosi premi nazionali e internazionali mentre il suo stile
inconfondibile ha ispirato autori di altissimo livello come Frak Miller,
Tom Palmer, Howard Chaykin, Walter Simonson.
Stefano Gorla
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