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Pentecoste

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ὁ δὲ παράκλητος, τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιον  ὃ πέμψει ὁ πατὴρ ἐν τῷ ὀνόματί μου,  ἐκεῖνος ὑμᾶς διδάξει πάντα καὶ ὑπομνήσει  ὑμᾶς πάντα ἃ εἶπον ὑμῖν. 

Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

(Gv. XIV, 26.)


ὅταν δὲ ἔλθῃ ἐκεῖνος, τὸ πνεῦμα τῆς ἀληθείας, ὁδηγήσει ὑμᾶς ἐν τῇ ἀληθείᾳ πάσῃ, οὐ γὰρ λαλήσει ἀφ' ἑαυτοῦ, ἀλλ' ὅσα ἀκούσει λαλήσει, καὶ τὰ ἐρχόμενα ἀναγγελεῖ ὑμῖν.

Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sè, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.

(Gv. XVI, 13.)

 

Abbiamo lasciato Cristo che sulla croce riconsegnava, nel venerdì di Parasceve, lo spirito al Padre (παρεδοκεν το πνεῦμα, Gv XIX, 30.), ma quello spirito che Egli aveva riconsegnato dal trono della croce, dopo la Pasqua/passaggio, oggi è restituito alla Chiesa riunita nel cenacolo con la Vergine e gli apostoli (cfr. At I, 14 - II, 1-11.) 
Oggi giunge la risposta alla domanda che aveva posto, allora, Pilato a Gesù durante l’interrogatorio e che l’umanità intera continua a porgersi: “Che cos’è la verità?” (Τί ἐστιν ἀλήθεια cfr.Gv XVIII, 38.) La Verità si manifesta e si racconta, diviene intelligibile a tutti grazie al miracolo delle lingue (glossolalia)! Il Consolatore di Verità (παράκλητος ἀληθείας) conferma quanto aveva annunciato a Tomaso che chiedeva a Gesù quale fosse la via, mentre si accomiatava dai discepoli e prometteva di preparare per loro un posto nella casa del Padre, Egli afferma: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (cfr.Gv XIV- 6). Ecco la risposta che fa riflettere Pilato, che rassicura l’umanità incerta e guida Tommaso! 
Oggi la Chiesa di Cristo viene generata dallo Spirito nel quale professa la sua fede, Egli è stato «mandato nei nostri cuori» (Gal 4,6), affinché possiamo, da figli adottivi, chiamare Dio «Padre» (Rm 8,15). Oggi sono accolte nell’Unità le molteplici differenze dei carismi, vengono elargite quelle Virtù Teologali (Fede, Speranza e Amore) che indicano la meta all’uomo – di cui l’Amore è la più grande (μείζων δὲ τούτων ἡ ἀγάπη) come ci ricorda San Paolo nel meraviglioso inno alla Carità (cfr. 1Co XIII -13.) - ad esse sono aggiunte quelle Virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza) che  confermano l’umanità nel suo cammino. 
Si realizza così la promessa della consolazione che Dio offre all’uomo nei momenti di grande scoraggiamento. Non a caso Giovanni nel suo vangelo chiama lo Spirito Santo “Paraclito/Consolatore” (παράκλητος) e ci ricorda che sarà Lui a guidarci alla Verità tutta intera insegnandoci ogni cosa. Tutto questo sarà possibile, come ci ricorda ancora lo stesso Evangelista, “perché Egli non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e ci annunzierà le cose future…” (cfr. Gv. XVI, 13), quelle cose alle quali siamo chiamati ad aspirare! Quelle cose che dovremmo docilmente ascoltare. Se constatiamo una decadenza spirituale dei nostri tempi - come diceva l’Abate Fausto Mezza nel suo libro sullo Spirito Santo “Il Dimenticato” - la responsabilità si può dividere tutta “tra l’ignoranza saccente e l’ignoranza prudente” del nostro tempo che vuole dimenticare la voce di Dio.

Danilo Mauro Castiglione
Oblato Benedettino Secolare