San Paolo Store

I Patti Lateranensi

vota, segnala o condividi

83 anni fa, presso San Giovanni in Laterano, il cardinale segretario di Stato, Pietro Gasparri, e il primo ministro italiano, Benito Mussolini, siglano gli accordi di mutuo riconoscimento tra Regno d’Italia e Stato Vaticano. Fino a quel momento, il rapporto tra Stato e Chiesa è disciplinato dalla legge delle Guarentigie, scritta all’indomani della Breccia di Porta Pia e mai riconosciuta dal Papa.
Gli accordi si compongono di tre documenti: il Trattato, che riconosce la sovranità e l’indipendenza della Santa Sede, denominata “Città del Vaticano”, e, viceversa, dello Stato italiano con Roma capitale; il Concordato, che definisce le condizioni della religione e della Chiesa in Italia; la Convenzione Finanziaria, che regola le questioni sorte dopo le spoliazioni degli enti ecclesiastici e ripara i danni inferti alla Santa Sede in seguito all’occupazione di Roma del 1870.
Nel 1948, i Patti sono riconosciuti nell’articolo 7 della Costituzione italiana, che li pone alla base del rapporto tra Stato e Chiesa: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Nel 1984, dopo lunghe trattative, il presidente del Consiglio Bettino Craxi e il cardinale Agostino Casaroli siglano il Nuovo Concordato, un aggiornamento, fondamentalmente, dei Patti, in accordo con l’evolversi della società italiana.