A volte, ci sono accelerazioni improvvise o colpi di scena clamorosi. Pochi giorni fa, per dire, Domenico Zambetti, assessore alla Casa della giunta regionale lombarda, è stato accusato di avere pagato duecentomila euro a esponenti della ‘ndrangheta in cambio di un pacchetto di voti (quattromila preferenze, decisive per la sua elezione). Oppure, senza seguire un ordine cronologico, si pensi alle armi e agli ordigni rudimentali che nel 2010 sempre la ‘ndrangheta ha collocato dentro un’automobile rubata, parcheggiata lungo il tragitto che il presidente Napolitano avrebbe dovuto percorrere. E poi ci sono state le stragi di Capaci e di via D’Amelio, quella di via dei Georgofili, vicino agli Uffizi di Firenze, o di via Palestro, a Milano.
Al di là del clamore, però, la criminalità organizzata – che non è solo la mafia siciliana, ma pure la camorra campana e la ‘ndrangheta calabrese – opera giorno dopo giorno, in tutto il Paese. E proprio nella quotidianità trova la sua forza. Rendersi invisibile, infettare la morale condivisa, dire “lo fanno tutti”, dare lavoro e sostegno alla popolazione arrivando dove lo Stato non arriva, mettere i propri uomini nei posti di potere. Corrompere. Minacciare. Inquinare. Negli ultimi anni, ha alzato l’asticella: il business, i colletti bianchi, le intermediazioni finanziarie. Si è aperta al mondo, è diventata globalizzata. Guarda alle borse, parla alle nuove mafie.  
Ma la sua presenza nega lo Stato. È una zona d’ombra che va affrontata, smascherata, combattuta.
Parlandone. Portandola sotto la luce. Non dandole tregue.
Sanpaolostore.it  propone le interviste esclusive a  Giancarlo Caselli, Nando Dalla Chiesa, Piera Aiello e Umberto Lucentini, persone che, ciascuno a modo proprio, la combatte a viso aperto.

Intervista a Giancarlo Caselli

Intervista a Nando Dalla Chiesa

Intervista a Piera Aiello

Intervista a Umberto Lucentini