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Le donne e il lavoro

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Che le donne lavorino più degli uomini è risaputo: oltre all'attività retribuita, infatti, le donne devono occuparsi della casa, dei figli e spesso anche, col passare degli anni, dei genitori. Ma il problema in Italia è ben altro. La crisi ha creato molta disoccupazione e le prime a essere escluse dal lavoro sono state proprio le donne che già presentavano nel nostro Paese un tasso molto basso d'occupazione rispetto agli altri Paesi europei... Anche quelle che sono riuscite a conservare il loro posto di lavoro hanno in genere, a parità di attività, una retribuzione inferiore a quella maschile. Riprendiamo con qualche dato i vari temi sopra indicati.

Con un tasso di occupazione femminile femo al 48,1% l’Italia occupa il penultimo posto tra i paesi europei nella classifica dei tassi di occupazione delle donne dai 15 ai 64 anni . È messa peggio solo la Grecia (43,3%).
L’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, in occasione della Festa delle donne dell’8 marzo 2018, ha analizzato i riflessi della bassa partecipazione delle donne. Le poche donne che lavorano, infatti, hanno spesso carriere discontinue e con redditi inferiori agli uomini per via del largo uso del part time. La gestione dei tempi di lavoro e di cura dei figli rappresenta una dimensione rilevante per il tema dell’occupazione femminile.
Le donne con almeno un figlio registrano un tasso di occupazione inferiore di oltre 15 punti percentuali rispetto a quello delle donne senza figli. Infatti Il tasso di occupazione delle donne senza figli (70,8%), scende di oltre 8 punti per le mamme con un solo figlio (62,2%), di oltre 18 punti in caso di due figli (52,6%) e di oltre 22 punti percentuali (39,7%) nel caso di almeno tre figli.
L'ultimo rapporto di coesione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, insieme a Inps e Istat, indica che le donne (tra i 25 e i 44 anni) gestiscono il 71% del carico di lavoro domestico, se occupate anche fuori casa, e l'83% se invece non lavorano.
Se poi si affronta il tema della retribuzione, vediamo che la situazione è ancora più discriminante. A parità di mansioni gli stipendi tra uomini e donne non sono affatto uguali: in media gli uomini ricevono l'11,5% in più. Eppure le donne sono più istruite,  le laureate superano di gran lunga i laureati, ma sono molto spesso costrette ad accettare lavori per i quali il loro titolo di studio è troppo elevato.

La strada per la parità di opportunità e per il giusto riconoscimento del valore e dell'impegno sembra ancora molto lunga.