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La famiglia: icona dell'amore di Dio

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Papa Francesco ha convocato un Sinodo straordinario in Vaticano (5 – 9 ottobre) sul tema: “Le sfida pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.
La motivazione è tanto semplice quanto impellente.
L’istituzione-famiglia, la sua stessa idea, sta attraversando un periodo di crisi, e si trova ad affrontare problematiche inedite. Non bisogna andare lontano, è sufficiente guardarsi attorno: coppie di fatto che non aspirano al matrimonio, genitori divorziati, unioni tra persone dello stesso sesso e via dicendo. Situazioni che veicolano la cultura del “non-impegno” e smantellano la fede nella sacramentalità del matrimonio. Che perciò richiedono l’attenzione e l’impegno pastorale della Chiesa.
Nella lettera del 2 febbraio (festa della Presentazione di Gesù al tempio) Francesco scrive alle famiglie: “L’evangelista Luca narra che la Madonna e san Giuseppe, secondo la Legge di Mosè, portarono il Bambino al tempio per offrirlo al Signore, e che due anziani, Simeone e Anna, mossi dallo Spirito Santo, andarono loro incontro e riconobbero in Gesù il Messia (cfr Lc 2,22-38). Simeone lo prese tra le braccia e ringraziò Dio perché finalmente aveva “visto” la salvezza; Anna, malgrado l’età avanzata, trovò nuovo vigore e si mise a parlare a tutti del Bambino. È un’immagine bella: due giovani genitori e due persone anziane, radunati da Gesù. Davvero Gesù fa incontrare e unisce le generazioni! Egli è la fonte inesauribile di quell’amore che vince ogni chiusura, ogni solitudine, ogni tristezza. Nel vostro cammino familiare, voi condividete tanti momenti belli: i pasti, il riposo, il lavoro in casa, il divertimento, la preghiera, i viaggi e i pellegrinaggi, le azioni di solidarietà… Tuttavia, se manca l’amore manca la gioia, e l’amore autentico ce lo dona Gesù: ci offre la sua Parola, che illumina la nostra strada; ci dà il Pane della vita, che sostiene la fatica quotidiana del nostro cammino”.

 

L’amore, insomma, l’amore autentico non è mai una passione passeggera o un’emozione superficiali. E non esiste né si giustifica da sé, ma sempre in relazione all’altro. È dono, comprensione e compassione, che trova nella genitorialità la sua dignità suprema: “Attraverso la procreazione”, recita il Documento preparatorio al Sinodo vescovile, “l’uomo e la donna compiono nella fede la vocazione all’essere collaboratori di Dio nella custodia del creato e nella crescita della famiglia umana”.  L’alleanza tra uomo e donna ci conduce nel cuore del disegno di Dio, che è “un disegno di comunione”: gli esseri umani, riflesso di Dio e del suo amore, sono creati per amare e “il matrimonio”, dice Francesco, “è l’icona dell’amore di Dio”.

 

Tuttavia, al di là del suo carattere sacro, “la famiglia, nella quale le diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente […] è veramente il fondamento della società” (Gaudium et spes), oltre che la condizione di possibilità di un’economia a misura di uomo: “È scuola privilegiata di generosità, di condivisione, di responsabilità”, dice ancora il Santo Padre, “scuola che educa a superare una certa mentalità individualistica che si è fatta strada nelle nostre società”.
Se vogliamo vivere in un “mondo giusto” è da qui che bisogna ripartire, dalla famiglia intesa come cellula vivificante e soggetto costruttore della società. In questo senso non è un caso che la crisi che stiamo vivendo (che sta travolgendoci) capiti nel momento in cui la famiglia è più sotto attacco, irrisa, disprezzata e maltrattata come mai è successo.

 

Come se ne esce?
Recuperando il carattere sacro della famiglia e, al tempo stesso, il suo ruolo nella missione evangelizzatrice della Chiesa. Una sorta di movimento circolare: da un lato la Chiesa annunci il Vangelo affrontando le nuove urgenze pastorali che riguardano la famiglia, dall’altro la famiglia affronti le sfide della contemporaneità illuminata dalla luce del Vangelo e dalla Chiesa, perché, come dice papa Francesco, “la famiglia è l’elemento portante della vita sociale e solo lavorando in favore delle famiglie si può rinnovare il tessuto della comunità ecclesiale e la stessa società civile”.

 
Per approfondire la questione riproponiamo l'intervista a Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari