L'inizio del Conclave
vota, segnala o condividi
Ci siamo, si parte.
Detto così può sembrare irriverente, manco stessimo parlando di una partita di pallone o della partenza di un gran premio. Fateci caso, nei dibattiti in radio e in televisione, ma anche nei bar e nelle strade, è tutto un “tu per chi stai?”. Come se fossimo tifosi e non potessimo fare a meno di schierarci. Di parteggiare.
È normale, l’elezione del Sommo Pontefice è una tappa fondamentale nel cammino della Chiesa, da seguire con la massima partecipazione. Ma, detto terra terra, è una cosa seria, durante la quale l’uomo gioca un ruolo importante, ma non decisivo. Di ascolto, più che di proposta. Di attesa
E, così, già dalla prime ore della mattina piazza San Pietro è gremita di fedeli di tutte le nazioni. E così, poco alla volta, la basilica si riempie: intorno all’altare, siedono i cardinali, i vescovi e gli arcivescovi. Alle loro spalle, gli altri ecclesiastici, dai sacerdoti alle religiose, e, infine, i semplici fedeli. La messa Pro eligendo pontefice è celebrata da Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio.
Nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, dopo essersi trovati nella Cappella Paolina, i porporati sfilano in processione fino alla Sistina, invocando l’intervento della Spirito Santo con l'inno Veni Creator Spiritus. Giunti nella Cappella, si impegnano, se eletti, a svolgere fedelmente il ministero petrino e a mantenere il segreto su tutto ciò che concerne l’elezione. A questo punto, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Guido Marini, pronuncia l'extra omnes: fuori tutti, nella Sala restano solo i cardinali elettori. E comincia la votazione.
Quanto dovremo aspettare perché il protodiacono, il cardinale Tauran, annunci al mondo l’Habemus Papam?
Le Congregazioni generali di questi giorni sono durate più del normale. Segno che i cardinali hanno voluto dibattere e confrontarsi a viso aperto. Nella consapevolezza che soltanto superando le posizioni particolari si faccia il bene della Chiesa universale. Durante l’omelia, il cardinale Sodano ha detto: “Vogliamo implorare il Signore che attraverso la sollecitudine pastorale dei Padri Cardinali voglia presto concedere un altro Buon Pastore alla sua Santa Chiesa”.
L’impressione è che il Conclave possa svolgersi in tempi rapidi. Se guardiamo indietro, agli ultimi centocinquanta anni, questa impressione ne esce rafforzata:
nel 1846 Giovanni Maria Mastai Ferretti è eletto Pio IX dopo quattro scrutini,
nel 1878 Vincenzo Gioacchino Pecci è eletto Leone XIII dopo tre scrutini,
nel 1903 Giuseppe Melchiorre Sarto è eletto Pio X dopo sette scrutini,
nel 1914 Giacomo della Chiesa è eletto Benedetto XV dopo dieci scrutini,
nel 1922 Achille Ratti è eletto Pio XI dopo quattordici scrutini e cinque giorni di Conclave, il più lungo del periodo preso in esame,
nel 1939 Eugenio Pacelli è eletto Pio XII dopo tre scrutini,
nel 1958 Angelo Giuseppe Roncalli è eletto Giovanni XXIII dopo undici scrutini,
nel 1963 Giovanni Battista Montini è eletto Paolo VI dopo sei scrutini,
nel 1978 Albino Luciani è eletto Giovanni Paolo I dopo quattro scrutini,
nel 1978 Karol Wojtyla è eletto Giovanni Paolo II dopo otto scrutini,
nel 2005 Joseph Ratzinger è eletto Benedetto XVI dopo quattro scrutini.
Quanti giorni dovremo aspettare a testa in su, in attesa della fumata nera?
Nessuno può dirlo.
Noi, intanto, ci mettiamo in attesa.
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