San Paolo Store

Il Giorno della Memoria

vota, segnala o condividi

Il 1° gennaio 2005 le Nazioni Unite istituiscono il Giorno della Memoria con l’intento di commemorare le vittime dell’Olocausto e, implicitamente, ogni altro genocidio.
La data non è casuale: il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa superano la cancellata d’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, sovrastata dalla lugubre scritta Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi), e scoprono l’orrore.
Di fatto, l’Onu si “appropria” di una scelta già compiuta da diverse nazioni, compresa l’Italia che, con la legge 211 del 20 luglio 2000, sancisce che “la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, 'Giorno della Memoria', al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

 

I nostri consigli

La produzione culturale relativa all’Olocausto è immensa e solleva questioni e interrogativi terribilmente attuali.
Sanpaolostore propone una traccia, un percorso. Con la consapevolezza che leggere e guardare un fenomeno tanto grande e grave non è facile proprio perché non è facile da accettare.
Lo facciamo perché, come dice Primo Levi,  “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
E all’affermazione di Theodor Adorno per cui “dopo Auschwitz non è più possibile la poesia” preferiiamo le parole di Anneliese Knoop-Graf per la quale "dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto”.

 

Gli indispensabili

Ci sono alcuni libri imprescindibili, che chi vuole affrontare un tema simile deve leggere: Diario di Anne Frank, L'amico ritrovato di Fred Ulhman,  La notte di Elie Wiesel e Se questo è un uomo di Primo Levi, con la poesia iniziale che racchiude il senso di tutto lo scritto: Voi che vivete sicuri / nelle vostre tiepide case, / voi che trovate tornando a sera / il cibo caldo e visi amici: / Considerate se questo è un uomo / che lavora nel fango / che non conosce pace / che lotta per mezzo pane / che muore per un sì o per un no [...].

 

Le testimonianze

Numerosissimi i libri che riportano testimonianze dell'Olocausto. Ve ne suggeriamo alcuni: L'ultimo sopravvissuto di Sam Pivnik; La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah, libro che Liliana Segre ha scritto insieme al girnalista Enrico Mentana per rompere il silenzio e raccontare la sua storia di bambina d Auschwitz; Noi, bambine ad Auschwitz. La nostra storia di sopravvissute alla Shoah di Andra e Tatiana Bucci, la struggente storia i due bambine di 6 e 4 anni sopravvissute all'orrore, Dora Bruder di Patrick Modiano (premio Nobel per la Letteratura 2014), Il sacrificio di Éva Izsák di Januaria Piromallo.
Senza dimenticare Diario 1941-1943 di Etty Hillesum, la testimonianza unica e toccante di chi, anche nel pieno dell'orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio.

 

La saggistica

Il contributo di Hanna Arendt e del suo La banalità del male rimane fondamentale, oltre che terribilmente spiazzante.
Quel che resta di Auschwitz di Giorgio Agamben è un’indagine sulle origini storiche e culturali del Terzo Reich, e delle atrocità che ha generato.
Il ricordo della Shoah interroga soprattutto sul problema del male: lo approfondisce soprattutto Il concetto di Dio dopo Auschwitz. Una voce ebraica di Hans Jonas.  
Altri contributi significativi sono Conversazione con Primo Levi di Ferdinando Camon e il provocatorio Contro il giorno della memoria di Elena Loewenthal.

 

Il cinema  

Alcuni film (Schindler's list di Steven Spielberg oppure Kapò di Gillo Pontecorvo) hanno il potere di rievocare un’epoca storica, e le sue tragiche storture, con semplicità, senza moralismi o "colpi ad effetto". 
Altri partono dalle storie particolari per raccontare quella collettiva, la Storia con la “s” maiuscola: è il caso de L’uomo che verrà di Giorgio Dritti o La rosa bianca di Marc Rothermund.
Per affrontare l’orrore senza perdere la fiducia nell’essere umano si consigliano Train de vie di Radu Mihaileanu e, naturalmente, La vita è bella di Roberto Benigni. Mentre The reader di Stephen Daldry e Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman ci ricordano la forza dei sentimenti, più forte ed efficace di ogni ideologia.