Ersilio Tonini nasce il 20 luglio 1914 a Centovera di Sangiorgio Piacentino, terzo di cinque figli, da una famiglia contadina. È ordinato sacerdote il 18 aprile 1937. E, dopo avere insegnato per qualche anno nel seminario di Piacenza, dove si è formato, nel 1953, in un periodo contrassegnato da una grande vivacità sociale e ideologica, diventa parroco a Salsomaggiore, dove presiede alla costruzione del grande oratorio dedicato a don Bosco.
Il 28 aprile 1969, dopo una breve esperienza come rettore del seminario piacentino, Paolo VI decide di elevarlo alla dignità episcopale. Alla fine di giugno prende possesso delle diocesi di Macerata e Tolentino, e delle amministrazioni apostoliche di Treja, Cingoli e Recanati (solo successivamente unite). Il 22 novembre 1975 è chiamato a reggere l’arcidiocesi di Ravenna e la diocesi di Cervia, e ad affermare uno spirito moderno e unitario, in accordo alle conclusione del Concilio Vaticano II. L’arcivescovo rivitalizza una diocesi stanca. Provata dalle tensioni ideologiche e della contestazione, che degenera spesso in episodi violenti e intimidatori. Parla agli emarginati, si pone accanto ai tossicodipendenti, affianca i lavoratori schiacciati dalla ricerca ossessiva del profitto. Mostra una mentalità aperta, attenta alle novità. Capace di superare il presunto anticlericalismo di una regione che si dimostra, specie in occasione della visita pastorale del 1986 di Giovanni Paolo II, appassionata ed entusiasta.
Nella seconda metà degli anni Ottanta rafforza il suo impegno al fianco degli emarginati, degli anziani, dei malati e dei carcerati, attraverso la creazione dell'AVULSS per il servizio di volontariato, la Mensa della Fratellanza, il Tribunale dei diritti del Malato, il Gruppo Alcolisti Anonimi e un primo nucleo di obiettori di coscienza.
Il 27 ottobre 1990 rinuncia al governo della chiesa di S. Apollinare. Papa Wojtyla non può che accogliere la richiesta.
Il cardinal Tonini, però, non si allontana dalla comunità, al contrario: insegna e si impegna sui temi della bioetica, scrive per diversi quotidiani e va in televisione a rendere testimonianza della sua attività pastorale, diventando una delle figure di riferimento della Chiesa italiana.
Si spegne a Ravenna il 28 luglio 2013, all’età di novantanove anni.