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Giovannino Guareschi

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Giovannino Guareschi, noto a tutti come il "papà" di Don Camillo e Peppone, è stato uno scrittore, giornalista, umorista e caricaturista. È lo scrittore italiano più tradotto in assoluto, amato da molti lettori e snobbato da tanta parte della critica per il suo linguaggio semplice e irruente.
Negli anni '30, in pieno regime, scriveva per il giornale satirico "Il Bertoldo", sbeffeggiando il fascismo, e questo gli valse due anni di deportazione nei lager in Polonia e in Germania.
Dopo la guerra fondò "Il Candido", un settimanale satirico antigovernativo e ostile alla sinistra. Guareschi non nascondeva le sue nostalgie monarchiche e si schierava dichiaratamente a destra.
Nel 1954 venne di nuovo arrestato con l'accusa di aver pubblicato compromettenti lettere (poi risultate false), dell'allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.

Guareschi diede vita con Mondo Piccolo alla saga di Don Camillo e Peppone,  due figure stereotipate e contrapposte per raccontare l'Italia post bellica. Don Camillo  rappresentava l'anima popolare della Chiesa, un parroco antifascista furbo e conservatore ma pieno di carità e buon senso. Peppone era un sindaco comunista tracotante e agguerrito ma sostanzialmente buono. Due figure semplici e caricaturali che incarnavano però i problemi quotidiani e le contraddizioni di un paesino immaginario della bassa padana emiliana, un microcosmo ("mondo piccolo") a paradigma del contesto sociale italiano di quegli anni.

Hanno detto di lui:
Per comporre la biografia civile di Guareschi bisogna riconoscere i suoi tre paradossi: dopo due anni nei campi di concentramento nazisti, passò per un fascista; dopo aver vinto la battaglia nel '48, appoggiando la Dc di De Gasperi, finì in galera per la querela del medesimo De Gasperi; dopo aver umanizzato i comunisti, fondò il settimanale più efficace nella lotta al comunismo e là scrisse il primo libro nero del comunismo (Marcello Veneziani)
Guareschi è certamente un grande scrittore, e nonostante la peculiarità dell'ambientazione delle sue storie, ricche degli umori e dei sapori della sua terra, è scrittore di respiro europeo, apprezzato e compreso come pochissimi altri nostri autori
. (Paolo Gulisano)
Uomini e donne del narrare guareschiano sono tutti fatti così. Raramente sono personaggi che spuntano dalla Storia Grande. E, se lo fanno, è solo perché cercano rifugio in un mondo in cui l'anima di Giovannino è pronta ad accogliere tutti. (Alessandro Gnocchi)
Un giorno di luglio arrivai a Grenoble...avevo con me un solo libro in italiano: Mondo piccolo...lessi e rilessi le storie di don Camillo e del sindaco Peppone, e mi innamorai del piccolo paese sul grande fiume. (Antonia Arslan)
Comprendere Guareschi nella galleria dei grandi della cultura italiana della seconda metà del Ventesimo secolo sarebbe solo un atto doveroso, che non dovrebbe turbare chi non vuole restare avvinghiato ai fantasmi della storia. Dovrebbe. Ma non succede così, nell'ultima trincea delle ideologie che non esistono più. (Pierluigi Battista)