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Fumetto, Strip, Graphic Novel

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Ci siamo, l’estate è alle porte.
Avete preparato asciugamani, maschere, ciabatte e boccagli? Siete pronti a godervi un po’ di riposo?
Come? Cosa dite?  Non partite, rimanete in città?
Consolatevi: non siete soli (al contrario….); e poi, anche se fa strano, ammettiamolo: le città d’estate non sono male, bisogna solo coglierne la magia.
In entrambi i casi, però, che siate al mare (in montagna, in campagna) o in città, avrete del tempo a disposizione. Non è poco.
Nel tempo libero avrete la possibilità di pensare, parlare, pregare, ascoltare, camminare, mangiare, dormire, ballare, commuovervi, stupirvi, guardarvi attorno. E leggere, certo.
L’importante è decidere “cosa”: c’è chi sceglie il "mattone", chi la storia d’amore, chi si rivolge ai classici o ai manuali pratici che vanno tanto di moda. Poi c’è chi sceglie il fumetto.
Attenzione: quando parliamo di “fumetto” ci riferiamo a un universo ampio, complesso e in continua trasformazione; intendiamo qualcosa di più che la semplice somma di immagini, suoni (gulp, gasp, vrooom) e parole; parliamo di qualcosa che non riguarda solo i ragazzini o i più piccoli. Parliamo della “Nona Arte”.

 

Il fumetto, nato nei primi del Novecento (Yellow kid e Little Nemo), è cresciuto e diventato grande. Proprio come le persone: con il tempo cambiano, si complicano, perdono, forse, un po’ di leggerezza, ma imparano a confrontarsi con il mondo (a proporre una loro visione di mondo, a interpretare il mondo così come gli è offerto).
Il fumetto racconta storie vere, verosimili o completamente inventate; brevi, lunghe o a puntate; lo fa in bianco e nero o a colori. Nel tempo, è diventato “strip”, “graphic novel”, “narrativa illustrata” o come caspiterina volete.
Ciò che rimane è la sua caratteristica essenziale: l’immagine fotografa la realtà, ne coglie gli aspetti più nascosti (i colori, i movimenti, i suoni), li mescola alla fantasia e poi li racconta.
Ne proponiamo una selezione s-ragionata. Ci sono tutti: manga, italiani, belgo-francesi, americani, giapponesi,  d’inchiesta… I puristi  trasecoleranno, non importa; il bello del fumetto è proprio questo: non ci sono vincoli o strade obbligate, e ognuno sceglie di essere il personaggio che vuole.